Descrizione
L’etimologia del nome Acquacanina ha origine dalla fusione dei due elementi “acqua” e “cane”. Così com’è abbondante l’acqua nel territorio, è altresì evidente il richiamo al cane per indicare come il luogo sia posto a guardia dell’alta Valle del Fiastrone.
Non avendo notizie di ritrovamenti di reperti risalenti all’età antica ne tantomeno di primitivi abitati nel territorio, la storia di Acquanina ha avuto inizio intorno al VI sec. quando nella vallata del Rio Sacro, dominata dal Monte Rotondo e dal Monte Val di Fibbia, si insediarono i monaci benedettini. I religiosi, a quota 1.000 mt. di altitudine fondarono, in un luogo impervio accidentato e solitario, l’Abbazia di San Salvatore di Rio Sacro.
Come attestato in un documento del 977 d.C. a quel tempo tutto il territorio di Acquacanina era feudo del Conte Manardo di Sigfredo e sotto la sua dipendenza rimase fino al 1284. Nella Bolla Pontificia del 1192 Papa Celestino III pone l’Abbazia di San Salvatore di Rio Sacro sotto la diretta protezione dello Stato Pontificio, favorendo così lo sviluppo dei Benedettini. Infatti, nel pieno del suo splendore, nel 1284 l’Abbazia di San Salvatore cominciò ad acquistare in modo graduale il “Castrum Acquae Claninae”, il territorio di Acquacanina, fino a quella data appartenuto ai Manardi, una nobile famiglia di origine longobarda che dal IX secolo dominò vasti territori marchigiani ed umbri.
Verso il XIII sec. nella frazione di Vallecanto i Signori di Varano, una nobile famiglia di Camerino, edificarono su di un promontorio tra il verde dei boschi, un Castello in seguito conosciuto con il nome di Castello di Varano di cui oggi rimangono solo alcuni ruderi con all’interno la Chiesa di Santa Margherita (vedi pagina Castello di Varano).
Acquacanina rimase sottoposta ai monaci benedettini fino al 20 novembre del 1349 quando un gruppo di 18 famiglie versò ai religiosi 55 fiorini ciascuna in cambiò della loro libertà. Da quella data, seppur parte integrante del Ducato di Camerino sotto la Signoria dei Varano, si costituì libero Comune.
Con l’avvento del regno napoleonico in Italia si vennero a formare delle suddivisioni amministrative che presero il nome di Dipartimenti. Acquacanina entrò a far parte prima del Dipartimento del Tronto e nel 1811 nel Dipartimento del Musone, esistito dal 1808 al 1815 che aveva come capoluogo Macerata e che prendeva il nome dal fiume Musone. Questo Dipartimento, tenendo conto del decreto nr. 118 del 14 luglio del 1807, riunì in un unico comune tutte quelle località che risultavano essere vicine tra loro in modo che nessuno di questi avesse una popolazione inferiore a 1.000 abitanti. Acquacanina venne quindi unita a Fiastra e nel 1861, a seguito della proclamazione del Regno d’Italia da parte di Vittorio Emanuele II, divenne comune della provincia di Macerata.
L’evoluzione demografica di Acquacanina ha visto negli anni un forte decremento a causa dell’emigrazione verso le grandi città o paesi stranieri. Di seguito riportiamo il numero di abitanti di Acquacanina registrato nei censimenti dal 1861:
Anno 1861 – 631 abitanti
Anno 1871 – 670 abitanti
Anno 1881 – 615 abitanti
Anno 1901 – 566 abitanti
Anno 1911 – 635 abitanti
Anno 1921 – 589 abitanti
Anno 1931 – 440 abitanti
Anno 1936 – 427 abitanti
Anno 1951 – 409 abitanti
Anno 1961 – 266 abitanti
Anno 1971 – 184 abitanti
Anno 1981 – 162 abitanti
Anno 1991 – 122 abitanti
Anno 2001 – 139 abitanti
Anno 2011 – 122 abitanti
Gli attuali abitanti del Comune di Acquacanina sono poco più di 100 e continuano a vivere, oltre che di turismo, anche seguendo le antiche tradizioni che, nei secoli, hanno rappresentato le principali fonti di sostentamento come l’agricoltura e l’allevamento del bestiame.