Descrizione
A Visso, in Piazza dei Martiri Vissani, si erge imponente e maestosa la Collegiata di Santa Maria, edificata in stile gotico-romanico nel corso del XIII secolo su quella che in origine era una piccola pieve del 1143 a doppia navata e con campanile quadrato che, per dimensioni, era divenuta insufficiente per contenere i fedeli.
La chiesa è sovrastata da un elegante campanile a bifore e trifore e presenta sul fianco un bel portale ad arco a tutto sesto riccamente decorato, con ai lati due leoni in pietra che vigilano l’ingresso. La lunetta soprastante racchiude un pregevole affresco del 1441 raffigurante l’Annunciazione ed attribuito a Paolo da Visso.
L’attuale chiesa, venne consacrata nel 1256 ed insignita del titolo di Collegiata nel 1517.
Il soffitto in origine si presentava ricoperto con capriate gotiche ma, dopo il 1740, fu nascosto da una copertura lignea intagliata ed eseguita da Domenico Petrangeli di Norcia. In seguito venne completato con pitture di Giuseppe Manzoni di Camerino raffiguranti la Vergine Maria al centro tra angeli, San Giovanni Battista e Santa Margherita (compatroni della cittadina).
Sulla parete di destra si può notare un’acquasantiera in pietra finemente intagliata del XIV secolo. Sulla navata di sinistra è posto un monumentale organo con cantoria in legno costruito a Camerino nel 1759, come attestato dai documenti custoditi nell’archivio della chiesa. Degno di essere ammirato anche il fonte battesimale che poggia su base ottagonale in pietra finemente lavorata con copertura in noce del ‘600.
Le pareti dell’abside furono decorate nel ‘300 da un ciclo di pitture di stile giottesco-riminese da un ignoto maestro marchigiano raffiguranti episodi del Nuovo Testamento, della vita della Vergine Maria, dell’infanzia di Gesù e di alcuni santi che nel XVII secolo vennero intonacate per essere poi riportate alla luce alla fine del XX secolo.
Dopo la porta che conduce alla sacrestia (e nella quale si narra sia conservato uno dei 30 denari per cui Giuda tradì Gesù) vi è un bell’affresco raffigurante l’Assunzione, dipinto nel 1450 da Paolo da Visso.
Addossato alla parete del campanile si trova l’altare della Madonna Bruna, costruito nel 1645 da Silvestro della Sarta in legno intagliato e dorato con doppio ordine di colonne e fregi eleganti. Al centro dell’altare, in una nicchia, è posta una statua lignea policroma in stile romanico del XII secolo raffigurante la “Madonna Bruna”, degna di particolare venerazione da parte dei fedeli.
Subito dopo l’altare si apre una grande arcata che introduce in quella che era la primitiva Pieve, divisa in due navate da pilastri ottagonali ed adornata di affreschi umbro-marchigiani del XIV secolo purtroppo ora quasi del tutto scomparsi.
Sotto l’arco trionfale è posto l’altare maggiore che congiunge il presbiterio all’abside e fino a poco tempo fa era sormontato da un baldacchino dipinto e dorato costruito nel 1735.
Un imponente affresco raffigurante San Cristoforo che trasporta Gesù Bambino al di là del fiume di oltre 10 metri di altezza e 4 di larghezza è stato riportato alla luce 1992.
La grande nicchia posta in fondo alla chiesa conserva un affresco alto circa 5 metri e largo 2,5 mt. eseguito da Giovanni di Pietro, detto lo Spagna, prima conservato nella vicina Chiesa di Sant’Agostino e qui collocato nel 1868 dopo che quest’ultima venne chiusa al culto (e adibita a museo).
A seguito del Sisma del 2016 la Chiesa non è più agibile.