Descrizione
La Chiesa ed il Convento di San Francesco, che sorgono sulla omonima piazza di Visso, furono edificati verso la fine del XIV secolo in stile romanico-gotico su quella che era, in origine, una chiesa del 1216 dedicata a San Biagio. Il campanile fu ricavato da una torre difensiva costruita nel XIII secolo.
Sulla facciata presenta un magnifico portale ogivale sovrastato da un grande rosone composto da piccole colone tortili e lisce e capitelli a motivi floreali.
L’annesso convento fu abitato dai frati francescani fino alla soppressione napoleonica. Con la riammissione allo Stato Pontificio passò alle suore dell’ospedale della Santissima Trinità.
Qui vi dimorò anche San Giacomo della Marca, un sacerdote predicatore appartenente all’Ordine dei Frati Minori Osservanti, che era intento a instituire a Visso il Monte Frumentario, nati con lo scopo di prestare ai contadini più poveri il grano e l’orzo per la semina, che avrebbero poi reso dopo il raccolto, arginando così la piaga dell’usura nei confronti di coloro che cadevano vittima degli strozzini.
Negli anni 1450, 1456 e 1493 all’interno del convento si svolsero tre Capitoli Generali dell’Ordine Minore (un’assemblea legislativa di frati francescani che veniva periodicamente convocata ogni tre anni nel periodo della Pentecoste) che richiamò a Visso i migliori Teologi e Predicatori italiani.
In seguito ad una violenta alluvione del 1858 che riversò fango e detriti che invasero la chiesa e le case circostanti, Pio IX fece costruire due muraglioni per arginare i fiumi Ussita e Nera. Questa opera impose l’accorciamento della chiesa di 10 mt., il prospetto principale ed il portale laterale furono scomposti e ricostruiti elevandoli di 1,50 mt.
L’interno della chiesa si presenta a unica navata con un presbiterio delimitato da un grande arco ogivale. Addossate alle pareti si possono ammirare quattro altari in legno intagliato e dorato su cui campeggiano quattro pale realizzate da anonimi pittori che raffigurano S. Antonio da Padova, S. Francesco, il Battesimo di Cristo e la Madonna delle Rose.
Sull’altare maggiore troneggia un grande tabernacolo ligneo intagliato a forma di tempietto del 1600. Un coro ligneo, un organo del 1700 posto al centro del coro ed una cantoria con parapetto decorato da motivi floreali completano la dotazione della chiesa.
A seguito delle violenti scosse di terremoto che si verificarono il 26 settembre del 1997 e che per giorni imperversarono in tutta la zona, la chiesa subì ingenti e notevoli danni con lesioni ed aperture multiple su tutta la struttura. Il 27 agosto del 1999 da parte della Conferenza di Servizi venne approvato un progetto di ripristino e restauro delle parti danneggiate che hanno permesso di riportare la chiesa al suo antico splendore.
Durante gli ultimi lavori di restauro sulla parete ovest della sacrestia è stato rinvenuto un affresco rappresentante una Crocifissione. Il dipinto, molto rovinato ed in parte ricoperto da tinteggiature, ne rendono difficile la datazione ma dagli elementi stilistici si ipotizza che possa essere stato realizzato nel corso del XVI secolo.