Descrizione
In frazione Nemi, a pochissimi chilometri dal Comune di Fiordimonte, sorge la Chiesa di Santa Maria Assunta che venne costruita in stile romanico nel corso del XIII secolo ed oggi, dell’edificio originario, non rimane più nulla; quello che è possibile ammirare oggi è un collage di muri di epoche successive; il più antico è la facciata trecentesca in pietre squadrate.
Così come altre chiese e cappelle del territorio, la Chiesa di Santa Maria Assunta dipese per secoli dalla pieve di Bovigliano (oggi Pievebovigliana) il cui pievano aveva il potere di scegliere il rettore e di battezzare i bambini del paese.
Nel 1400, periodo di maggior splendore del territorio di Camerino, la chiesa si arricchì di preziosi dipinti tra cui quelli di Paolo da Visso raffiguranti uno la Madonna con Bambino ed un altro invece la Madonna di Loreto con San Giacomo Maggiore, Sant’Antonio Abate e San Sebastiano.
Intorno al 1457 gli uomini di Fiordimonte ottennero dal papa un’importante bolla che dava il diritto di erigere i fonti battesimali nelle loro chiese, cancellando di fatto la dipendenza dalla pieve.
E già l’anno successivo la chiesa venne dotata di una scultura rinascimentale in travertino con piede triangolare decorato a foglie in bassorilievo, colonnina scanalata che venne posizionato sulla sinistra dell’ingresso e donato nel 1500 di copertura lignea.
Nel 1568 venne realizzato una importante ristrutturazione promossa da Don Luca Galassi, il parroco di allora, che lasciò memoria di ciò sul gradino del presbiterio. Oggi metà della pietra a terra dietro l’altare mentre l’altra funge da soglia all’ingresso secondario.
L’interno si presenta a unica navata con abside piatta e due piccole finestrelle che permettono alla luce di penetrare. Degna di essere ammirata è una tavola dipinta da Giovanni di Piermatteo Boccati, pittore camerinese, nel quale è rappresentata la Madonna con Bambino incoronata da Angeli, tra San Matteo e San Prisco da Mirabella. Come ricorda l’iscrizione a commissionarlo e pagarlo furono gli abitanti ed il parroco Angelo da Mirabella (oggi Mirabella Eclano, piccolo paesino della Campania) il quale volle che il Santo eremita del suo paese (San Prisco) venisse rappresentato tra le figure.