Descrizione
Il Tuber melanosporum è comunemente detto Tartufo Nero di Norcia e Spoleto e cresce rigoglioso sui Monti Sibillini.
Il tartufo nero appartiene alla famiglia dei tuberi, nonostante che non lo sia, perché in realtà è fungo micorrizico e ben distinguibile dagli altri tipi dalla scorza nera e rugosa con la polpa nera con venature bianche. La sua grandezza può variare da una nocciola ad addirittura quella di un arancio ed il profumo è piacevolmente delicato.
Sui Monti Sibillini, il tartufo nero si sviluppa tra i 500 ed i 1000 mt e predilige i terreni freschi e drenanti (meglio ancora se brecciosi) nei dintorni di piante come la quercia, il carpino nero, la roverella, il cerro, il nocciolo oppure il faggio.
Il periodo più idoneo per la raccolta (cavatura) del tartufo nero dei Sibillini è tra i primi di dicembre e metà di marzo e si pratica con l’aiuto di cani appositamente addestrati per riconoscere i tartufi, mentre durante il periodo estivo, tra giugno e settembre, si può trovare lo scorzone estivo.
Oltre alla zona di Norcia, è rinomato anche il territorio di Roccafluvione e Montemonaco in provincia di Ascoli Piceno oppure Amandola e Montefortino in provincia di Fermo.
In questo territorio ogni anno organizzano anche delle manifestazioni dedicate al tartufo dei Monti Sibillini durante il periodo invernale con Mostra e Mercato per poter acquistare i prodotti.
Nell’ultimo decennio il tartufo ha raccolto un interesse sempre maggiore da parte degli abitanti dei Sibillini, tant’è che si sono sviluppate numerose iniziative imprenditoriali private dedite alla realizzazione di tartufaie ove vengono inserite piante appositamente trattate per ottenere nel tempo rese superiori.
Se comprate il tartufo fresco, vi consigliamo di pulirlo con molta cura prima di utilizzarlo ed in cucina si può preparare sia a crudo che cotto. Si abbina bene ad antipasti, primi piatti come risotti o tagliolini oppure anche sulla carne.
