Descrizione
Percorrendo Via Luigi Maurizi si giunge in Piazza Leopardi su cui si affaccia la Chiesa di San Michele Arcangelo totalmente ricostruita in stile neogotico nel 1937 dopo che l’edificio primitivo di epoca longobarda venne completamente distrutto dalla slavina che, nella notte tra il 2 ed il 3 febbraio del 1934, si staccò dal Monte Sassotetto e che spazzò via la vita di 19 persone insieme alle frazioni di Villa da Piedi e Villa di Mezzo.
La chiesa originale, che aveva lo stesso titolo di quella odierna, venne costruita nel 1200 e, da alcune pergamene del 1500, si evince che nella prima metà del 1400 fu ingrandita e nel 1700 restaurata. Si presentava a tre navate, dotata di sei altari barocchi oltre a quello maggiore ed un organo del 1850 costruito dai fratelli Martinelli che sostituì quello del 1807. Vi erano custoditi affreschi risalenti al XIV e XV sec. mente nell’abside venne dipinta nel XVII sec. una Madonna del Popolo su un precedente affresco del trecento. L’accesso alla cappella del fonte battesimale era consentito da una porta posta sulla facciata esterna.
La valanga del 1934 risparmiò i muri perimetrali e la torre campanaria ma si preferì ugualmente demolirli e ricostruire la chiesa ex-novo. I lavori durarono cinque anni fino a quando nel 1939 la chiesa venne aperta anche se era ancora priva della tinteggiatura, degli altari laterali e della parte superiore del campanile. Fu inaugurata il 28 ottobre del 1942 sebbene il campanile risultava essere ancora incompleto. A seguito del terremoto del 26 settembre del 1997 che provocò lesioni e fessure sui muri perimetrali e su quelli absidali, con conseguente inflessione delle travi e degli architravi, il 2 agosto del 1999 si procedette a iniziare i lavori di restauro che si concentreranno sul consolidamento delle fondamenta della struttura ed in particolar modo di quella absidale.
La chiesa di San Michele Arcangelo oggi è costituita da un’unica navata con tetto a capriate, abside circolare e due altari. Quello di sinistra è sovrastato da una tavola firmata nel 1518 da Giulio Vergari, noto pittore di Amandola, raffigurante la Madonna del Rosario che gli venne commissionata proprio dalla Confraternita del Rosario. La tavola, a seguito della disastrosa valanga, venne salvata e restaurata da Armando Torrini e posta, sull’omonimo altare il 1° di ottobre del 1960. Sull’altare di destra dedicato al patrono San Fortunato fu posta nel settembre del 1963 la tavola rappresentante il patrono tra San Nicola di Bari e San Michele Arcangelo dipinta nel 1962.
Nel 1970 sulla parete dell’abside fu collocato un affresco dell’inizio del XV sec. raffigurante una Crocifissione che venne staccato dalla diroccata Chiesa di Santa Maria a Piè del Sasso che si trovava a Villa da Piedi (o Villa Bentivoglio) e di cui oggi è possibile vederne solo le mura perimetrali in quanto il tetto risulta essere crollato.