Descrizione
L’etimologia del nome fungo Porcino (Boletus Edulis) deriva dal latino “Edulis” che significa commestibile, edule per la squisitezza della sua carne e si può trovare sui Monti Sibillini.
Cappello: ha dimensioni che vanno dai 5 ai 20 cm di diametro. Il colore è variabile e va dal bianco crema al bruno-rossastro, fino al bruno scuro. Dapprima più convesso e piano e poi ad allargarsi in con lo sviluppo del fungo. Superficie liscia e dall’aspetto leggermente umidiccio. Tubuli bianchi poi gialli ed infine verde oliva, lunghi e relativamente fini, liberi o arrotondati al gambo, facilmente separabili della cuticola.
Pori piccoli, tondi, bianchi, poi giallo grigiastri ed infine olivastri, tipicamente grigio verdastri nello stadio medio di sviluppo, immutabili al tocco.
Gambo è biancastro ma arriva ad avere una colorazione nocciola dalla forma tozza e robusta. Negli esemplari più giovani assume una forma panciuta poi più cilindrica e allungata e varia dai 5 ai 20 cm di altezza.
La carne è consistente e dal buon odore, di colore bianco che rimane immutabile. Se lo si taglia rimane sempre bianca a differenza di altri funghi velenosi la cui colorazione diventa olivastra. Ha un odore gradevole soprattutto dopo l’essicazione.
Il nome comune Fungo Porcino deriva dal fatto che secondo la tradizione popolare era un fungo particolarmente gradito dai maiali, altri invece dicono che sia legato alla sua forma degli individui giovani assomigliano tanto a porcini grassottelli. Fin dall’epoca romana era un fungo riconosciuto con il nome di “suillus”(maiale).
I Funghi Porcini crescono a quote variabili dai 300 ai 1600 m di altitudine ma anche a quote diverse se l’ambiente e le condizioni sono favorevoli. Principalmente nascono sotto le conifere e betulle, querce e faggi e la sua carne sviluppa un aroma davvero gradevole. Non a caso dal punto di vista gastronomico ed alimentare sono i funghi più ricercati e stimati per l’essiccazione.
Il Fungo Porcino lo si può trovare dai mesi caldi dell’estate fino ad autunno inoltrato, comunque varia in base all’andatura stagionale: è contraria alla siccità e alle basse temperature.
ATTENZIONE: Le immagini e le informazioni riportate in questa scheda sono puramente indicative e non possono sostituire l’accertamento effettuato da un professionista. NON AFFIDARTI MAI completamente ad una guida on-line o a libri di testo per il riconoscimento di una nuova specie fungina mai raccolta prima, a meno che tu non abbia competenze tecniche micologiche. Guide, manuali ed articoli descrittivi hanno solo e soltanto scopo didattico.
Esistono centri specializzati presso le ASL (Ispettorati Micologici) o presso le Associazioni Micologiche che sono preposti per il riconoscimento e l’accertamento della commestibilità dei funghi. ‼
Ogni anno sono “migliaia le persone che in tutta Italia presentano sintomi di intossicazione dopo aver consumato funghi”