Descrizione
Il fungo Porcino dell’Estate (Boletus Reticulatus o aestivalis), conosciuto volgarmente anche con altri diversi nomi, è un fungo edule molto saporito appartenente alla famiglia delle Boletaceae che cresce sui Monti Sibillini in un periodo che va dalla tarda primavera fino alla fine dell’estate, purché le precipitazioni non siano scarse.
Cappello 4–20 cm, convesso, quasi appianato, di colore nocciola brunastro uniforme, si screpola facilmente a causa del caldo secco e del vento; cuticola asciutta, opaca e vellutata.
Pori piuttosto piccoli, inizialmente bianchi, quindi giallini, infine giallo-verdastri con l’invecchiamento.
Tubuli Lunghi, sottili, bianchi poi tendenti al giallastro.
Gambo 8–15 cm x 2–5 cm. Robusto, di forma cilindrica regolare, ingrossato alla base. Biancastro, ricoperto completamente da un reticolo brunastro in rilievo.
Carne Bianca, immutabile, tendente al giallo, piuttosto molle al tocco. Ha un odore fungino e un sapore dolce.
Spore Di colore scuro, tendenti all’olivastro, ellissoidali-fusiformi, 12-16 x 4,5-5,5 µm
Uno dei caratteri morfologici del Porcino dell’Estate che lo differenziano da altri porcini è la cuticola del cappello che si screpola con grande facilità, anche a causa delle temperature elevate del periodo estivo nonché dell’esposizione prolungata al sole.
Oltre a ciò il Fungo Porcino dell’Estate è ben noto ai fungaioli per l’estrema facilità con cui viene attaccato dalle larve. Il Porcino Estatino avendo una consistenza piuttosto blanda è facilmente perforabile anche da un piccolo insetto che qua vi deposita le proprie uova che ben presto daranno vita a centinaia o migliaia di larve dette appunto camole.
La reale tempistica dipende dalle ormai note “bolle calde africane” che sempre più spesso caratterizzano l’ingombrante Anticiclone Africano. Tanto maggiore, precoce e frequente è l’azione dell’Anticiclone Africano e maggiore sarà la precocità delle nascite di questo fungo cui, il nome stesso suggerisce la stagionalità legata all’estate.
L’essicazione del Porcino dell’Estate si direbbe che è il miglior metodo di conservazione. Dato l’inconveniente di essere oggetto di attacco alle larve è consigliato tagliarlo a fettine e metterlo ad essiccare o metterlo a congelare. In modo che una volta tagliato, se ancora presenti, le larve uscirebbero.
ATTENZIONE: Le immagini e le informazioni riportate in questa scheda sono puramente indicative e non possono sostituire l’accertamento effettuato da un professionista. NON AFFIDARTI MAI completamente ad una guida on-line o a libri di testo per il riconoscimento di una nuova specie fungina mai raccolta prima, a meno che tu non abbia competenze tecniche micologiche. Guide, manuali ed articoli descrittivi hanno solo e soltanto scopo didattico.
Esistono centri specializzati presso le ASL (Ispettorati Micologici) o presso le Associazioni Micologiche che sono preposti per il riconoscimento e l’accertamento della commestibilità dei funghi. ‼
Ogni anno sono “migliaia le persone che in tutta Italia presentano sintomi di intossicazione dopo aver consumato funghi”