Descrizione
San Ginesio possiede una ricca collezione di quadri ed oggetti d’arte grazie alle leggi emanate dal Regno d’Italia nel 1861 che ordinarono di sopprimere tutti gli ordini e le corporazioni religiose. Il comune di conseguenza ereditò gran parte degli oggetti sacri e li riunì in un’ala dell’ex convento della Chiesa di San Francesco (oggi sede del Palazzo del Comune). Diventato troppo piccolo per l’alto numero di reperti si decise di trovare altra collocazione e quindi una parte di questi, vennero trasferiti nella Chiesa di San Sebastiano.
All’interno della Palazzo Comunale e della Chiesa di San Sebastiano che già nel 1564 risultava essere sconsacrata e destinata ad altro uso, dal 1972 è ospitato il Museo Scipione Gentili che prende il nome dal noto studioso rinascimentale ed interprete della lex romana pubblica e privata.
Nella Sezione Antica sono conservate numerose ed interessanti opere pittoriche databili tra il XV ed il XVII secolo.
Degni di pregio sono le tavole ed i dipinti di Stefano Folchetti, uno rappresenta la Madonna col Bambino, San Francesco e il Beato Liberato e l’altro Madonna col Bambino in trono e Santi, così come lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria realizzato da Rodolfo di Domenico, detto il Ghirlandaio, una Madonna con Bambino e Santi di Vincenzo Pagani ed alcuni dipinti realizzati da Domenico Malpiedi. Ma l’opera sicuramente più importante è il Quadro di Sant’Andrea, conosciuto anche come Battaglia fra Ginesini e Fermani realizzato nel XV secolo da Nicola da Siena che rievoca un episodio leggendario legato alla storia della città: l’apparizione miracolosa di Sant’Andrea che permise ai Ginesini di resistere all’assedio dell’esercito fermano, nel 1377.
Una bella e ricca sezione è invece dedicata a reperti archeologici risalenti all’epoca picena (IV-V secolo a.C .) provenienti da ritrovamenti e scavi tra cui un elmo di tipo corinzio, pettorali, scudi, fibule e monili femminili come orecchini, collane e pendenti.
La Sezione Moderna comprende opere contemporanee, arredi sacri, antichi strumenti musicali e lavori eseguiti da Bartolini, Mannini, Ciarrocchi, Servolini oltre ad alcune sculture di Pirrone, Patrizi, Ricottini e Lucchetti.